da “Ritagli di vita” ed. KERAYLES
Disperso e lontano dalla propria terra, uscì violentemente dalla scena della vita il giovane carabiniere Adorno Carmelo che, in fede alla Patria, meritò il riconoscimento dal Tenente Talbot , Comandante della sua sezione , per lo spirito combattivo.
Ecco come il Tenente Talbot scrive del camerata Adorno Carmelo di Paolo, nato il 23.4.1918 originario di Solarino, paese della provincia di Siracusa, conosciuto durante un memorabile avvenimento durante la campagna di Grecia tra il 1940 – 1941:” Giovane coraggioso e di belle virtù fasciste e guerriere. Mentre il fuoco nemico si faceva sentire più intenso sulle mulattiere, si offriva volontariamente per seguire il suo ufficiale nei servizi di linea, lungo le marce, nelle brevi soste e negli accampamenti, teneva sotto il suo vigile occhio la cassaforte del reparto ed i cofani dei documenti d’ufficio e segreti, dimostrando di esser soldato di fede ed onestissimo “.
Con sublime freddezza offriva il suo sacrificio sfidando il pericolo.
Con questa motivazione ha offerto la sua vita alla guerra morendo nella campagna di Russia così lasciando tutti i cari nello straziante desiderio di riabbracciarlo.
Erano anni in cui, per un giovane di paese con aspirazioni diverse dalla campagna, la vita militare poteva essere un modo per realizzare i propri sogni.
Contro la volontà del padre, massaro Paolo Adorno, si arruolò come carabiniere con la complicità delle sei sorelle.
Carmelo proveniva da una famiglia benestante di Solarino, la famiglia Adorno d’origine genovese, in cui vigeva la tradizione dell’economia di tipo rurale.
Unico figlio maschio, circondato dalle sorelle, da una madre attenta, affettuosa e devota alla famiglia, volle frequentare a distanza, all’insaputa del padre, le “Scuole riunite per Corrispondenza” di Roma.
Dopo aver partecipato, con coinvolgimento, alla campagna di Grecia tra il 1940 -1941, partì in Russia per la campagna finale che lo portò alla morte in un freddo e gelido campo di concentramento dopo essere stato arrestato dal nemico.
Testimone del suo arresto fu un compaesano che, invece, riuscì a ritornare salvo nella sua terra.
Adorno Carmelo appartenente alla 356° sezione carabinieri motorizzata partì per una terra lontanissima, disposto a compiere fino in fondo la sua missione sempre rispettando il principio d’unità che caratterizzò la sezione d’appartenenza.
Il dovere di tutti questi giovani, presto, si trasformò in un lungo calvario.
L’odissea della 356° sezione Celere cominciò nella campagna di Russia quando il 25 novembre 1941 raggiunse Katik.
Il 19 dicembre 1942 Adorno Carmelo fu dato disperso a Werchjanowski.
I suoi cari da quel giorno non hanno smesso di ricercarlo con infinita speranza.
Con una breve lettera inviata dall’ Associazione schedario mondiale dei dispersi con data Roma 23 luglio 1946 indirizzata al padre del soldato Adorno vengono dichiarate le ricerche del disperso con l’avviamento della pratica seguita da un versamento delle spese.
Con impegno, l’associazione nazionale si impegnò d’avvertire la famiglia in caso di ‘particolari ‘.
Solo ed oltre mezzo secolo, a casa Adorno è giunto un particolare: il seppellimento del giovane carabiniere Adorno Carmelo in una fossa comune russa.
Questa triste conferma si ebbe tramite un lungo elenco.
Rassegnazione e dolore hanno segnato la vita dei familiari di Carmelo Adorno che, nel rispetto della Patria e nella dignità, hanno sempre aspettato il ritorno del corpo del giovane.
La storia del soldato Adorno è una tra quelle che serve per non dimenticare i veri aspetti di tutta quella generazione italiana segnata da qualità umane da non dimenticare ma da raccontare con la profonda gratitudine ed il più alto rispetto.